REGGIO EMILIA – Il 22 settembre scorso, a Palazzo Allende, aveva presentato insieme ad alcuni sindaci della provincia un progetto che punta a valorizzare la Bassa orientale attraverso itinerari cicloturistici. Ad appena dieci giorni di distanza, Natalia Maramotti, ex assessore comunale a Reggio, si è dimessa da presidente di Destinazione Emilia. Si tratta dell’ente che promuove il turismo nelle province di Reggio, Parma e Piacenza. La Maramotti guidava Destinazione Emilia dalla fondazione, nel maggio 2017. All’assemblea dei soci – oltre 100 Comuni emiliani – la presidente ha spiegato le dimissioni parlando di divergenze con il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Quali divergenze? Lo statuto di Destinazione Emilia e una legge regionale del 2010 prevedono che agli amministratori non sia dovuto alcun compenso o indennità. Nella prima fase della sua presidenza, Natalia Maramotti ha potuto contare sullo stipendio da assessore comunale; dal luglio 2019, uscita dalla Giunta, si è ritrovata a fare la presidente gratis. Secondo la Maramotti, c’era condivisione tra i soci sulla necessità di modificare lo statuto, prevedendo un’indennità per il presidente se non è sindaco o assessore. I Comuni soci si sarebbero fatti carico dei costi. Ma nonostante l’impegno dei sindaci dei tre comuni capoluogo, non se ne è fatto niente per l’indisponibilità della Regione.
A Natalia Maramotti non è rimasta altra scelta che quella della dimissioni. “Non sono un’ereditiera – commenta con amarezza – in questi ultimi 14 mesi ho lavorato a tempo pieno e il lavoro deve essere retribuito”. All’assemblea dei soci ha raccolto apprezzamenti al di là delle differenze politiche e territoriali.
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