REGGIO EMILIA – “Siamo preoccupati e ovviamente ci opponiamo a ulteriori forme di liberalizzazione del mercato del lavoro a favore dell’impresa e a danno dei diritti salariali e normativi dei lavoratori”. Così il segretario della Camera del Lavoro Cristian Sesena.
Rimuovere ogni paletto ai contratti precari. E’ questo il piano del governo secondo la Cgil che come un’avvisaglia ha interpretato la decisione dell’esecutivo di consentire alle imprese di ricorrere a lavoratori interinali per un tempo superiore ai 24 mesi continuativi. Questo limite era stato previsto dal cosiddetto decreto Dignità, risalente al governo Conte 1. Superata tale soglia temporale dovrebbe scattare la stabilizzazione. Il vincolo è però stato rinviato, prima al 2024 e, meno di un mese fa, al 2025.
L’intenzione della ministra Calderone è di lasciare libere le aziende di stipulare contratti “in affitto” fino a due anni senza causale, ovvero senza la motivazione dell’assunzione, e fino a tre anni in presenza della causale.
“Stanno pensando a un collegato al lavoro che liberalizzi ulteriormente il tempo determinato e l’utilizzo del lavoro somministrato. C’è anche da considerare il regime di liberalizzazione dei voucher, previsto con dalla legge di Bilancio”.
Dal 2021 i numeri sul precariato nella nostra provincia sono tornati a correre. Otto su dieci, tra i nuovi contratti stipulati dalle aziende, quelli a tempo determinato, a chiamata, interinali o simili. Così secondo l’osservatorio della Camera del Lavoro. Una tendenza confermata dagli ultimi dati della Camera di Commercio che prevede nei prossimi mesi la quota del 67% di contratti a termine tra le nuove accensioni di rapporti di lavoro.
“C’è grossa preoccupazione. Noi ormai abbiamo un sistema che si regge sul lavoro somministrato, che ha avuto un vero boom negli ultimi anni”.
Come esempio lampante Cristian Sesena cita gli interinali delle prefetture e delle questure di tutta Italia e che all’inizio del 2023 sono stati lasciati a casa dopo essersi occupati per due anni di pratiche sull’immigrazione. Lavoratori a gettone sono previsti anche dai reclutamenti di aziende che cercano personale altamente qualificato, è il caso della Avl multinazionale, con casa madre in Austria, e con una sede a Cavriago, all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie per l’industria automobilistica. Il suo recente annuncio di 50 assunzioni di nuovi ingegneri e tecnici specializzati faceva esplicito riferimento a una quota di lavoratori da ingaggiare tramite agenzia.
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