REGGIO EMILIA – “Chi lavora come precario non è libero, chi muore sul lavoro non è libero. Noi dobbiamo sostituirci ai parlamentari e cambiare queste leggi balorde che hanno fatto”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Per la prima volta la Cgil promuove quattro quesiti referendari che riguardano il lavoro. A Reggio sono state raccolte oltre 100mila firme. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, dal palco del centro Internazionale Malaguzzi, ha sottolineato però come non basti andare a votare l’8 e il 9 giugno, ma che in questi giorni che precedono il voto ogni cittadino che vuole combattere la precarietà nel mondo del lavoro debba farsi promotore e convincere gli indecisi. Sul palco con Landini anche l’ex ministro dello Sviluppo Economico nel governo Prodi II, Pierluigi Bersani. Bersani ha affermato che “se il lavoro è malato anche l’economia non può essere sana, e nemmeno la democrazia”. “Il lavoro è sottopagato, il potere d’acquisto è a -8 dal 2021 e le banche hanno bilanci mai visti, la domanda di lavoro è forte solo nei settori a bassa qualificazione in Italia, dove si annida il lavoro precario”.
Il quinto quesito referendario è stato promosso dal partito Più Europa. Si propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto ai cittadini extracomunitari maggiorenni per poter avere la cittadinanza italiana. Su questo tema ha risposto Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena. “I giovani lo sentono molto di più, dobbiamo imparare da loro su questo”.
All’incontro, moderato dalla collega Margherita Grassi, hanno partecipato circa 600 persone e 900 collegate in streaming sulla pagina Facebook della Cgil.
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