“Le condizioni in cui spesso si lavora, anche nella nostra provincia, soprattutto in alcuni settori come edilizia, agricoltura e logistica, sono troppo precarie e prive di tutele. Confidiamo che il tavolo presieduto dal Prefetto possa produrre concreti passi avanti per rendere il lavoro più sicuro”. A dirlo sono il segretario della Cgil di Reggio Cristian Sesena e Roberto Rinaldi, coordinatore provinciale della Uil, dopo che ieri in una azienda di Lemizzone di Correggio, un operaio è caduto a causa di un improvviso cedimento, mentre stava facendo lavori di manutenzione sul tetto e ha riportato gravi ferite.
“E’ necessario un approccio che parta dalle scuole, insegnando ai ragazzi il valore imprescindibile della salute e sicurezza, per arrivare alle imprese che devono smettere di vedere in quest’ultima un costo da abbattere invece di un investimento – dicono i due rappresentanti sindacali -. Occorre coinvolgere tutti gli attori, a partire dal Governo. Per alcuni casi, come quello della morte del bracciante nell’Agro Pontino, crediamo si debba introdurre il reato di omicidio colposo a carico del datore di lavoro. Non si può anteporre il profitto alla dignità e alla vita di chi lavora”.