REGGIO EMILIA – Sopralluogo del prefetto questa mattina in piazza San Prospero, oggetto di lavori di riqualificazione cominciati la scorsa settimana. Un cantiere nel quale ha debuttato una nuova procedura a tutela della legalità del lavoro. Un progetto sperimentale frutto di un accordo.
Rendere più trasparente l’edilizia, per prevenire fenomeni quali il lavoro irregolare e le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti pubblici. Con questo intento lo scorso luglio è diventato operativo il “badge di cantiere”. Così è stato chiamato il sistema messo a punto dalla prefettura assieme ad altri 24 soggetti tra cui la Cassa edile, le associazioni sindacali, il Comune, la Provincia, forze dell’ordine ed enti che si occupano dei controlli sui luoghi di lavoro, dall’Ausl all’ispettorato, passando per l’Inps e l’Inail.
Un banco di prova, dunque, l’intervento di riqualificazione di piazza San Prospero, del valore di 750mila euro. Importo che supera la soglia dei 500mila euro alla quale scatta il coinvolgimento della sperimentazione. Il controllo delle presenze avviene attraverso un’applicazione, sviluppata dalla Cassa edile e scaricata da ogni addetto sul proprio telefono. Inquadrando col dispositivo il codice a barre all’ingresso del cantiere si trasmettono le informazioni al sistema.
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