REGGIO EMILIA – Muri e torture, stragi di migranti in mare e tragedie nascoste. L’immigrazione è diventato il terreno di scontro politico più potente in tutto il mondo, ma come sanno bene gli imprenditori reggiani per molte aziende la manodopera extra europea è una risorsa indispensabile in tanti settori. Ci sono imprese di servizi essenziali dove trovare lavoratori italiani è ormai un’impresa impossibile.
Basti pensare che in Italia gli stranieri impiegati sono oltre 2,5 milioni, il 10,5% del totale. Più di 50mila nel reggiano, tra dipendenti, l’83%, autonomi e subordinati. Bastano questi numeri per spiegare l’importanza per il nostro Paese di avere un ingresso costante di lavoratori stranieri regolari. Il decreto flussi dello scorso ottobre prevede che nel 2025 i posti saranno 191.450, il numero più alto degli ultimi anni.
La richieste per i lavoratori non stagionali potranno essere presentate da oggi; da giovedì via libera ai 20mila posti riservati a colf, badanti e assistenza socio-sanitaria, mentre dal 12 febbraio toccherà ai lavoratori stagionali del turismo e dell’agricoltura. Tra le novità di quest’anno più controlli e la digitalizzazione del processo, come richiesto dai consulenti del lavoro che assistono le aziende.
“Una della peculiarità del nuovo decreto è quella di snellire le procedure amministrative con il ricorso alla digitalizzazione – sottolinea Luciana Bruno, Presidente dell’ordine provinciale dei Consulenti del Lavoro di Reggio Emilia – senza dimenticare l’obiettivo principale che resta quello di contrastare il fenomeno dell’illegalità che si può annidare nelle procedure d’ingresso”.
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