REGGIO EMILIA – L’hanno detto tante e tante volte i sanitari e le istituzioni in questi mesi: adesso tocca a voi. Quando è arrivato l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine e del mantenimento delle distanze, quando è stato istituito il lockdown. Lo ripetono ancora, nella giornata europea in cui la battaglia contro il Covid cambia passo: “Cittadini, vaccinatevi: è un dovere morale“.
“Quando parliamo di ricoverati, parliamo di tutti, anche quelli non covid che si aspettavamo di essere chiamati per un intervento. Riguarda tutti noi. Chi si è infettato, chi si infetterà. Dobbiamo davvero vaccinarci tutti”, dice con forza Cristina Marchesi, direttore generale dell’Ausl di Reggio Emilia.
Il lavoro è stato e sarà immane nel 2021 così come lo è stato quest’anno. Basti pensare ai numeri dei tamponi processati a Reggio: 221.000 tamponi, 118.000 dei quali nella seconda ondata. Ma questa volta cambia la prospettiva. I tempi annunciati però sono stretti. “Il commissario Arcuri ha detto entro ottobre, mi sembra
plausibile”, aggiunge Marchesi.
Dopo la prima fase con i sanitari e le Rsa, la seconda, quella di massa, avrà probabilmente le priorità che hanno le campagne delle vaccinazioni stagionali dell’influenza: prima le categorie fragili e con patologie, poi i 65enni e così via.
Come in ogni altra azienda sanitaria della regione, anche a Reggio sarà attiva una cabina di regia per l’organizzazione della vaccinazione. “Non ci spaventa più nulla, questi mesi ci hanno forgiato – sottolinea il direttore del presidio ospedaliero, Giorgio Mazzi – Il lavoro sarà intenso ma è una sfida che vogliamo cogliere e vincere”.
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