REGGIO EMILIA – L’aumento dei tamponi giornalieri è una delle risposte alla notevole crescita dei contagi che si è registrata anche sul nostro territorio. I servizi però sono al limite. Ieri sera al Medico e il Cittadino il punto della situazione sul tracciamento dei positivi.
“Accettiamo tutte le offerte di collaborazione che arrivano dalla Protezione civile, i volontari, dai colleghi in pensione, oltre che tutte le modalità di assunzione che possiamo reclutare”, ha detto Nicoletta Natalini, direttrice sanitaria dell’Ausl reggiana.
Di fronte ai numeri così alti della seconda ondata di Covid, il sistema di tracciamento dei positivi in questi giorni è allo stremo. Fino a una settimana fa i casi si prendevano in carico in giornata: “In questi giorni non riusciamo a prendere in carico tutti i casi che vengono diagnosticati – ha ammesso Emanuela Bedeschi, direttrice del reparto Igiene e Sanità pubblica di Ausl – ci siamo dati delle priorità che riguardano gli ambiti più fragili”.
I sette drive through lavorano a pieno ritmo: 1.800 i tamponi effettuati ogni giorno. Sono state riaperte le strutture che ospitano i positivi o i contatti stretti che non hanno la possibilità di isolarsi nelle loro case, dalla Rems alla Cra di Guastalla per gli anziani non autosufficienti. Nel frattempo, si ridotti i tempi di isolamento e chi attende il via libera alla fine si può trovare ad aspettare.
“Sui negativi – ha detto la Bedeschi – procediamo con il controllo, ma con i numeri di questi giorni può succedere che un certificato sia emesso con qualche giorno di ritardo rispetto al tampone e non alla fine della quarantena”. Procede lo screening, con i test sierologici gratuiti per alcune categorie. E il ministero ha raggiunto l’accordo con i medici di base e i pediatri per fare nei loro ambulatori i tamponi rapidi, ovvero test che danno il risultato in 15 minuti. “Pur essendo attendibile, non dà la certezza – ha concluso la Natalini – Se si risulta positivi, serve la conferma”.
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