REGGIO EMILIA – Obiettivo: ritorno al lavoro. E il prima possibile, visto che a differenza della primavera scorsa adesso non siamo in lockdown e bisogna scongiurare il rischio che all’emergenza sanitaria si associno cronicamente quelle economica e sociale.
Il fine settimana sarà dedicato a smaltire la coda di certificati da rilasciare a chi è in grado di rientrare. Tra le 600 e le 800 valutazioni circa si sono accumulate per le priorità che in questi ultimi giorni si sono verificate. Priorità che cambiano di ora in ora per i sanitari: con parte della popolazione scolastica a casa, e chiedendo un po’ di pazienza ai pensionati, la precedenza verrà data ai lavoratori in attesa di avere il foglio che indica la loro idoneità
Alcune decine di operatori dell’Ausl in queste ore si stanno dedicando a questo, con comunicazioni anche via sms grazie a un nuovo servizio dell’Ausl. Il certificato serve sia a chi è stato affetto da Covid sia ai contatti stretti dei malati che hanno comunque dovuto osservare un periodo di isolamento. Dallo scorso 12 ottobre la durata della quarantena è passata da 14 a 10 giorni e l’obbligo non è più di due ma di un solo tampone negativo per i contagiati.
Nel caso dei contatti che sono negativi e che non presentino sintomi, il certificato viene rilasciato dopo 10 giorni di isolamento con esito del tampone o dopo 14 anche senza esito del tampone. Il punto sul tema verrà fatto nella prossima conferenza territoriale socio sanitaria, presieduta da Giorgio Zanni e alla presenza dei vertici dell’Ausl, a cominciare dal direttore generale Cristina Marchesi.
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