REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi alla nostra redazione sono giunte alcune segnalazioni di difficoltà nella prenotazione di prestazioni cardiologiche presso l’Ausl. Nel complesso, emerge un alto livello di rispetto dei tempi, anche se il settore deve fare i conti con una carenza di organico e con la concorrenza della sanità privata.
“Sul discorso delle difficoltà di prenotazione bisognerebbe valutare i singoli casi”, ha specificato Alessandro Navazio, direttore della cardiologia dell’Ausl”. Le prestazioni cardiologiche effettuate dall’azienda nei primi 7 mesi del 2022 esprimono un quadro di efficienza notevole con numeri ben superiori al ritmo pre Covid. “Nella prima parte dell’anno sono state prenotate circa 12mila prime visite, a fronte di circa 7.400 nello stesso periodo del 2019”, ha aggiunto Navazio.
Nella settimana dal 29 agosto al 4 settembre (ultimi dati disponibili) se consideriamo un semplice elettrocardiogramma, i numeri riferiscono di 578 prenotazioni con un indice di performance, ossia di rispetto dei tempi, pari al 100%. Una cardiologia, quella reggiana, così come molte altre unità operative che deve peraltro fare i conti con carenze di organico: “Dovremmo essere in 49, ma adesso stiamo operando in 40 senza contare due maternità non sostituite”, ha spiegato Navazio.
Il problema deriva dai tempi necessari per il percorso di specializzazione: “Qui abbiamo un concorso a fine ottobre e se trovassi 10 medici l’azienda me li assumerebbe subito, ma non si trovano”, ha aggiunto il direttore della Cardiologia. Il tutto senza tenere conto della forte concorrenza della sanità privata: “Una certa quota di professionisti è sicuramente allettata dal privato e questo è un fattore di cui bisognerà tenere sempre più conto”, ha concluso.
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