REGGIO EMILIA – Continua a tenere banco la vicenda degli oltre 400 ex studenti del corso di Scienze dell’educazione di Unimore (immatricolati dal 2017 al 2019) che si sono trovati a dover fare i conti con un declassamento del proprio titolo di studio, che ora non è più sufficiente per essere assunti come educatori nei servizi della prima infanzia, sia nel settore privato che in quello pubblico. E mentre martedì pomeriggio è prevista una conferenza sul tema di Adl Cobas, in queste ultime ore si è pronunciata anche la Uil.
“È una situazione grave e ingiustificabile – si legge in una nota del sindacato – frutto di una mancata comunicazione tempestiva da parte dell’ateneo e di un vuoto normativo che ha compromesso il futuro professionale di centinaia di persone, che hanno agito in totale buona fede. Tra queste vi sono sia coloro che attualmente stanno lavorando nei servizi educativi sia coloro che, proprio a causa del mancato riconoscimento del titolo, non sono riusciti a trovare sbocchi lavorativi coerenti con il percorso di studi intrapreso, pur avendo dedicato anni, energie e risorse economiche a una formazione finalizzata a questo obiettivo”.
A tale pro, la Uil ha richiesto una sanatoria, “che consenta alle persone coinvolte di vedersi riconosciuto il titolo come abilitante per l’accesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia, come già avvenuto in altri casi analoghi a livello ministeriale per sanare vuoti normativi imprevisti e non gestiti a monte”, prosegue la nota. “Serve subito una risposta concreta per garantire loro dignità, giustizia e il diritto al lavoro per cui si sono formati”.
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