REGGIO EMILIA – Svalutazioni di poste di bilancio anomale e immotivate, adottate con l’obiettivo di rendere necessari l’azzeramento e la ricostituzione del capitale sociale di Ferrarini spa per estromettere il socio di minoranza, cioè la famiglia Ferrarini; operazioni commerciali in conflitto di interessi, condotte a danno dell’azienda e a vantaggio di alcuni componenti della famiglia Pini. Sono queste due delle principali contestazioni mosse dai Ferrarini nella denuncia depositata presso il Tribunale di Bologna.
Le argomentazioni contenute nella denuncia sono riassunte nella relazione del curatore speciale nominato dal Tribunale, l’avvocato bolognese Giacomo Pescatore. Nonostante un margine operativo lordo di quasi 14 milioni di euro, Ferrarini spa ha chiuso il bilancio 2024 in rosso per 8 milioni, principalmente a causa di 19 milioni di svalutazioni di crediti e partecipazioni. Svalutazioni “non motivate” e “arbitrarie”, secondo i Ferrarini, decise “con l’unico fine di diluire o addirittura eliminare la partecipazione detenuta” dalla famiglia Ferrarini nella società, come è poi avvenuto in seguito alla mancata partecipazione all’aumento di capitale.
Nella denuncia si contestano poi gli acquisti di materie prime a prezzi superiori a quelli di mercato. In altre parole, secondo i Ferrarini, l’azienda di Rivaltella starebbe acquistando cosce e altri tagli di carne da Pini Italia, anziché da fornitori presenti sul mercato a prezzi più convenienti.
Le accuse contenute nella denuncia sono respinte in blocco da Ferrarini spa e dai suoi amministratori, a partire dal presidente Roberto Pini, che rivendicano la correttezza del proprio comportamento. La richiesta di sospensione della delibera dell’assemblea dei soci che ha deciso l’azzeramento e la ricostituzione del capitale sociale è stata rigettata dal giudice. Il curatore speciale ha proposto l’avvio di un’ispezione in Ferrarini ma il Tribunale di Bologna ha deciso diversamente, con un decreto rispetto al quale la famiglia Ferrarini ha presentato reclamo insistendo nella richiesta di revoca degli amministratori.
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