REGGIO EMILIA – Nella notte tra l’8 e il 9 gennaio, in un villaggio della Cisgiordania occupata, un attivista palestinese di 23 anni, Sami Huraini, è stato arrestato dall’esercito israeliano. Si tratta soltanto dell’ultimo episodio di repressione da parte dei soldati nei confronti di realtà non violente. La vedono così il segretario provinciale di Sinistra Italiana, Cosimo Pederzoli, e i consiglieri comunali Fabiana Montanari (Pd) e Dario De Lucia (Pd), che attraverso una nota denunciano l’accaduto chiedendo la liberazione di Sami Huraini, in carcere in attesa di essere giudicato.
L’accusa è quella di aver partecipato ad una protesta, nel vicino villaggio di Harun, per denunciare il ferimento di un palestinese da parte di una soldatessa israeliana la quale ha aperto il fuoco. Il ferito è in fin di vita e anche se dovesse sopravvivere rischia la paralisi. Sami è il portavoce del movimento Youth of Sumud, un collettivo nonviolento di giovani palestinesi che pratica resilienza contro l’occupazione israeliana.
“Ricordiamo – scrivono i due consiglieri – che questi ragazzi lottano ogni giorno con la violenza dei coloni israeliani che, spesso armati, attaccano gli abitanti dei villaggi palestinesi, uccidono il loro bestiame, avvelenano i pozzi, bloccano le strade e, insieme alle autorità militari e civili israeliane, demoliscono case e scuole a loro piacimento. Nonostante questa situazione di perenne occupazione Sami e i gli attivisti di Youth of Sumud hanno deciso di non rispondere con altra violenza”.
L’appello di Pederzoli e De Lucia si conclude con una richiesta rivolta al Comune. “Con mozione approvata a gennaio 2018 si è impegnato a sviluppare progetti di collaborazione e sostegno con la realtà di At Tuwani e i comitati non violenti delle colline a Sud di Hebron. Questo è il momento di costruire un ponte di cooperazione con i palestinesi sotto occupazione (ricordiamo che le colonie e gli avamposti israeliani sono illegali per il diritto internazionale) e per chiedere a gran voce la liberazione di Sami Huraini”.
