REGGIO EMILIA – “Qui attualmente stiamo sviluppando progetti legati non tanto allo studio di Marte ma dei corpi minori, degli asteroidi. Usiamo le onde radio per illuminarli. Possiamo monitorare gli asteroidi che passano vicino alla terra e potranno essere in futuro pericolosi” racconta Roberto Orosei, astrofisico dell’Inaf. Quello di Medicina, in provincia di Bologna, è uno dei cinque radiotelescopi in Italia: centinaia di metri di antenne puntate verso galassie o stelle nascenti; poi la parabola da 32 metri, che ha tra l’altro contribuito alla raccolta dei dati dai quali è scaturita la prima foto di un buco nero.
Lo scienziato reggiano ci ha spiegato come funziona questo impianto: il segnale radio, marcato nel tempo con la precisione di un orologio atomico, è combinato con quello delle altre stazioni in giro per il mondo. La rete che si crea equivale ad un’antenna virtualmente grande come la Terra. Le indagini che hanno portato alla scoperta, pubblicata nel 2018, della presenza di acqua liquida sotto la calotta polare di Marte sono state invece condotte con un radar in orbita attorno al pianeta: “E acqua significa potenzialmente possibilità di vita – continua Orosei -, sicuramente nel passato di Marte in superficie ma forse addirittura anche oggi. Però non sappiamo che cosa ci sia in quest’acqua, magari c’è dell’arsenico. E non è facile da scoprire”.
Il 2022 è stato un anno importante per le esplorazioni spaziali. Il telescopio James Webb ci ha permesso di guardare sempre più lontano e dunque sempre più indietro nel tempo, con la missione Artemis si punta a tornare sulla Luna, con l’obiettivo però di sfruttare le sue risorse minerarie: “Gli scenari di collaborazione internazionale che sembravano plausibili e auspicabili solo alcuni anni fa ormai sono in frantumi – conclude l’astrofisico -. C’è il problema fondamentale di stabilire le leggi che governeranno la presenza umana su altri corpi del sistema solare. Apparentemente si apre uno scenario di corsa all’oro”.
L’astrofisico reggiano Roberto Orosei: “Così intercettiamo gli asteroidi pericolosi”. VIDEO
26 dicembre 2022Lo scienziato dell’Inaf ci ha raccontato come funziona la stazione radioastronomica di Medicina, in provincia di Bologna, collegata in rete con gli altri impianti nel mondo a formare un’antenna virtualmente grande come la Terra