REGGIO EMILIA – Anche nel nostro territorio sono numerosi i casi di studenti o lavoratori fuori sede in difficoltà per riuscire a raggiungere le città di residenza per esercitare il diritto di vita il prossimo 25 settembre. La politica in questi ultimi non è riuscita a trovare una soluzione per consentire a queste persone di votare nel luogo in cui vivono. Abbiamo raccolto una testimonianza.
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Antonio Cannizzaro ha 25 anni, vive a Reggio da 6, quando da Praia Mare, provincia di Cosenza, si è trasferito nella nostra città per gli studi universitari. Laureatosi da pochi mesi in “Pubblicità, Comunicazione digitale e Creatività d’Impresa”, adesso sta lavorando per una società di servizi oltre che per una agenzia di produzioni video. Essendo ancora residente in Calabria il prossimo 25 settembre per votare dovrebbe rientrare nella propria località di origine, ma difficilmente riuscirà a farlo. “Non credo di poter rientrare in Calabria – dice – dovrei partire il sabato mattina per essere lì alla sera, votare domenica mattina e subito rientrare a Reggio”.
Un caso che riguarda – si stima – circa 5 milioni di persone in Italia tra lavoratori e studenti fuori sede, per i quali la politica non è riuscita, nonostante le tante sollecitazioni degli ultimi anni, a trovare una soluzione. A tal punto che si parla di “astensionismo involontario”. “E’ frustrante, io mi sono sempre interessato di politica e trovo che non sia accettabile che nel 2022 non si sia trovata una soluzione, anche perché gli italiani all’estero possono votare, ma i fuori sede all’interno del Paese devono per forza rientrare nelle località di residenza”.
A chi obietta sul perché un fuori sede non cambi residenza, ecco la replica del nostro interlocutore: “Per chi è ancora giovane non è semplice, viviamo in una società molto dinamica, oggi io vivo a Reggio un domani potrei trasferirmi in Lombardia o tornare in Calabria, per bisogna pensarci bene con tempo per la modifica della residenza”.
Unico aspetto positivo, le tariffe ferroviarie particolarmente agevolate di Trenitalia e Italo per studenti e lavoratori fuori sede. Ma è una magra consolazione.
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