REGGIO EMILIA – “L’agricoltura è un settore strategico che sta attraversando un momento difficile, per i danni causati dal cambiamento climatico, per l’aumento dei costi, per la competizione di prodotti provenienti da altre parti del mondo e per scelte politiche sbagliate a livello europeo. Dobbiamo ascoltare queste proteste e raccogliere le proposte”.
Hanno tutte le ragioni per protestare gli agricoltori secondo l’assessore regionale Alessio Mammi. “L’Italia e l’Europa devono continuare ad avere un’agricoltura produttiva e non essere meri importatori di prodotti agricoli – spiega Mammi – e le aziende devono potersi sostenere. Servono quindi maggiori risorse anche per un’agricoltura più sostenibile dal punto di vista ambientale. Se non interveniamo in modo strutturale, l’agricoltura europea sarà in grave difficoltà nel futuro con per dire produttive”.
Dello stesso parere il presidente provinciale della Cia Lorenzo Catellani, che critica la nuova pac, la politica agricola comune approvata dall’Unione Europea con due anni di ritardo. “Ora si vedono tutti i limiti, che si possono riassumere in un’eccessiva burocratizzazione per cui gli agricoltori devono essere notai o contabili. Una serie di problematiche che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori”.
Intanto le proteste degli agricoltori continuano, in Italia e in buona parte dell’Europa. “Abbiamo convocato tutte le associazioni agricole la prossima settimana per discutere insieme quali modifiche sarebbero necessarie a livello nazionale ed europeo”, aggiunge Mammi.
Secondo Catellani, anche neo presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, si deve investire anche sui grandi invasi per contrastare il cambiamento climatico: “Serve una politica tempestiva e di grandi invasi, per trattenere l’acqua quando c’é”.
Il 31 gennaio è scaduto il bando per la realizzazione del documento di fattibilità dell’invaso in val d’Enza. “Spno arrivate con alcune manifestazioni d’interesse ora si andrà all’assegnazione”, chiosa Catellani.