REGGIO EMILIA – Torniamo ad occuparci della gara da 25 milioni di euro in 8 anni bandita nel 2016 dal Comune di Reggio per l’affidamento di una serie di servizi. Ieri abbiamo approfondito le tesi dei consulenti della Procura, che sostengono che quella gara era fatta su misura per il consorzio Tea, l’unico a presentare un’offerta. Vediamo invece quali sono le argomentazioni delle difese, secondo le quali la gara fu perfettamente regolare.
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Non è vero che mettere a gara insieme i servizi di gestione della sosta a pagamento, di trasporto scolastico e di controllo della Ztl, come fece il Comune di Reggio nel 2016, sia un’anomalia. Non è vero che i requisiti richiesti per partecipare alla gara fossero così stringenti da tagliare fuori ogni possibile partecipante che non fosse Tea, il consorzio controllato da Act attraverso Til. E non è vero neppure che la pubblicazione del bando in agosto sia qualcosa di atipico, uno stratagemma architettato con l’obiettivo di approfittare delle ferie estive per assegnare l’affidamento al vincitore predestinato. Le difese dei 5 imputati contestano punto per punto le tesi della Procura, che sostiene che la gara era stata confezionata su misura.
I difensori hanno raccolto documentazione su un gran numero di gare indette da altri Comuni. Comuni grandi e Comuni più piccoli, del Nord, del Centro e del Sud. Da Roma a Milano, da Torino a Genova, da Bologna a Parma, da Verona a Brescia. In questi e in altri Comuni si sono svolte gare con caratteristiche analoghe a quella di Reggio, accorpando trasporto scolastico, controllo della Ztl e gestione della sosta. Ciò che secondo la Procura di Reggio sarebbe anomalo, secondo le difese avviene invece in moltissime città italiane. Quanto ai requisiti di fatturato e tecnici per partecipare alla gara, sarebbero parecchie decine solo in Italia gli operatori che ne erano in possesso, anche senza formare consorzi, come pure avrebbero potuto fare soggetti più piccoli. Altro che gara fatta apposta per Tea, dicono le difese. Tanto che sei di quegli operatori chiesero effettivamente la documentazione di gara, anche se poi solo Tea presentò un’offerta.
Anche la tesi dell’accusa secondo la quale il bando sarebbe stato pubblicato in agosto per passare inosservato viene contestata. Agosto non è un mese di pausa per il settore. In quel mese, sostiene la difesa numeri alla mano, viene pubblicato quasi il 10% del totale dei bandi di gara emessi ogni anno. Più che in molti altri mesi dell’anno.
L’appalto del Comune al Consorzio Tea: le irregolarità secondo l’accusa. VIDEO
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