REGGIO EMILIA – Continuiamo la nostra indagine sulla crisi del commercio nei negozi fisici. La concorrenza dell’on-line in questo momento di sconti dovuti al black-friday è impari. Ne abbiamo parlato con la presidente della categoria commercio di Lapam Confartigianato.
“La concorrenza è sempre più forte, anche nel mio settore, quello della telefonia, soprattutto a livello di prezzo, noi riusciamo a restare aperti grazie si servizi che forniamo, per una certa fascia d’età ad esempio il rapporto faccia a faccia è importante”. Così la presidente della categoria commercio di Lapam Confartigianato Modena e Reggio, Silvia Manicardi, che è la titolare di un negozio storico di telefonia, in viale Piave, in città. Il suo negozio ha una clientela affezionata, ma non mancano le difficoltà. Soprattutto nel mese di novembre, che include il Black-Friday. “Non è più solo un giorno o una settimana, ma un intero mese, questo crea problemi ai piccoli esercizi che non possono sostenere così tanti giorni di sconti”.
Secondo i dati Istat, analizzati dall’ufficio studi Lapam Confartigianato, nei primi nove mesi dell’anno il valore delle vendite online in Italia è aumentato dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 e dell‘83% rispetto allo stesso periodo del 2019. All’opposto si registra un -0,8% di vendite nei negozi fisici. La competizione dell’online pesa dunque anche sulle 4.000 attività di commercio al dettaglio della provincia di Reggio Emilia. Tra il 2014 e il 2025 il calo delle vendite è stato del 18,6% secondo Lapam, ancora superiore al 15% registrato a fine 2024 dalla Camera di Commercio.
Il commercio on line può rappresentare anche un’opportunità. A livello provinciale il 35,7% delle micro e piccole imprese ha investito in canali di vendita online nel 2024, con una crescita del 7,6% rispetto ai 5 anni precedenti (2019-2023). “Però non c’è però equilibrio – continua Manicardi – tra i piccoli e i giganti dell’online, che godono di benefici che non abbiamo”. Una concorrenza impari dunque. Manicardi rivolge un appello alle istituzioni, anche a livello nazionale: “Dove c’è un negozio aperto c’è anche un presidio di sicurezza, il commercio ha un ruolo sociale, la politica deve intervenire”.
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