CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Semestre difficile per la Landi Renzo. I risultati registrati (e approvati dal Cda al pari della fusione per incorporazione di Lovato Gas) sono stati fortemente penalizzati dalla diffusione della pandemia da Covid-19 a livello mondiale, che ha comportato una riduzione importante del fatturato a partire dal mese di marzo, con una crescente incidenza sulle vendite. Il Gruppo è riuscito comunque a mantenere livelli di marginalità positivi – seppure in sensibile contrazione -, grazie ai tempestivi interventi volti alla riduzione dei costi, oltre ad una rinnovata solidità finanziaria, garantita da nuove linee di finanziamento.
“In questa prima metà dell’anno il Gruppo ha saputo essere resiliente, mettendo in campo tutte le misure più idonee a fronteggiare un contesto economico e di mercato tra i più difficili di sempre”, ha commentato Stefano Landi, Presidente di Landi Renzo S.p.A. “Ringrazio tutto il team di manager e i dipendenti, per aver saputo affrontare questo periodo continuando a mettere in campo tutto il loro impegno per dare il loro contributo volto alla salvaguardia della competitività
dell’azienda”.

Cristiano Musi, Ceo di Landi Renzo
“I risultati di questo secondo trimestre dell’anno sono stati, come prevedibile, fortemente impattati dalla pandemia da Covid-19 – il commento dell’amministratore delegato Cristiano Musi – Nonostante le difficilissime condizioni di mercato e il contesto macroeconomico incerto, abbiamo fatto il possibile per mettere in sicurezza l’azienda, sia dal punto di vista delle nostre risorse umane, che a livello finanziario, utilizzando tutte le misure e strumenti a nostra disposizione. Al contempo abbiamo continuato a guardare avanti, allo sviluppo della mobilità green, sia CNG, che LNG e idrogeno con il team interno di R&D che ha continuato a lavorare a pieno ritmo anche in modalità smart working. Abbiamo inoltre lavorato molto sui costi, sia fissi che variabili, per allineare la nostra struttura al contesto attuale di mercato. Per quanto concerne la nostra joint venture Safe&Cec, attiva nel settore della distribuzione gas, biomentano e idrogeno, è stata invece meno impattata dagli effetti della pandemia, con ricavi nel primo semestre in crescita rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente e con previsioni di miglioramento nella seconda parte dell’anno, forti del significativo portafoglio ordini in essere
I numeri
- Fatturato consolidato pari a Euro 59,9 milioni, in diminuzione (-41,3%) rispetto ad Euro 102 milioni al 30
giugno 2019 - EBITDA di Euro 1 milione, in forte calo rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente (Euro 13,3
milioni) - EBITDA adjusted pari a Euro 1,9 milioni (pari al 3,1% del fatturato), che ha particolarmente risentito del calo
degli ordinativi che hanno coinvolto sia il canale OEM che After Market (Euro 13,6 milioni al 30 giugno 2019) - Risultato netto negativo e pari a Euro 6,7 milioni, rispetto all’utile di Euro 2,9 milioni al 30 giugno 2019
- Posizione Finanziaria Netta pari a Euro 79,1 milioni (ante IFRS 16 pari a Euro 73,2 milioni), rispetto alla PFN del 31 dicembre 2019, pari a Euro 61,8 milioni














