REGGIO EMILIA – Vari episodi di tensione avevano caratterizzato il derby dell’Enza del 2 settembre, il primo in serie B dopo 33 anni. Ora ci sono i primi provvedimenti. Ventuno Daspo a carico di altrettanti tifosi granata, la cui durata verrà determinata in base alla storia personale di ciascuno: occorrerà vedere se, ad esempio, i supporters coinvolti abbiano già alle spalle dei provvedimenti analoghi. Parliamo comunque per la maggior parte di cosiddetti tifosi ‘occasionali’, nel senso che non fanno parte del tifo organizzato, mentre 8 destinatari sono membri delle Teste Quadre. Le indagini sono state svolte dalla procura di Parma che ha coordinato gli accertamenti della Digos d’Oltrenza. In questi casi gli investigatori possono visionare le immagini, che si rivelano sempre fondamentali. Così è stato anche stavolta. La Digos di Reggio ha poi risposto alla richiesta di conferma delle generalità.
Tra i fatti al vaglio degli inquirenti, i fumogeni che vennero lanciati in campo soprattutto nel primo tempo di Parma-Reggiana, che poi terminò 0-0. Un fatto che costrinse il direttore di gara ad interrompere il match per poter far intervenire i vigili del fuoco. Ma la partita era già iniziata sotto il segno dell’ira dei tifosi granata, che entrarono al Tardini a match già cominciato. Il ritardo in ingresso fu dovuto anche ad un altro episodio che ha portato ai Daspo: attorno alle 17, ad un paio di chilometri dall’arrivo alla stazione di Parma, circa 200 tifosi reggiani, molti dei quali a volto coperto, scesero dal treno dopo aver azionato il freno del convoglio con la volontà di raggiungere in autonomia – è l’ipotesi della polizia – lo stadio, senza dover sottostare all’avvicinamento scortato dalle forze dell’ordine. Sull’altro fronte, un sasso lanciato contro il pullman della Reggiana con la squadra a bordo mandò il vetro del mezzo in frantumi.
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