REGGIO EMILIA – Una forte domanda di case in affitto che si scontra con 3mila alloggi sfitti, che i proprietari tengono volutamente vuoti. E’ la situazione di mercato nel comune capoluogo, secondo una ricerca condotta da Comune di Reggio e Unimore. A giudizio di chi opera nel settore immobiliare, le motivazioni della diffidenza dei proprietari sono diverse. “Alcuni di loro hanno avuto semmai qualche problematica nel riuscire a mantenere un canone pagato, con spese accessorie pagate e costi condominiali – spiega Fabrizio Carretti, vicepresidente della Federazione Italiana Agenti immobiliari Professionali – C’è un po’ di diffidenza da parte soprattutto di un’utenza che non ha ancora un reddito certo, perché hanno dei contratti a termine e sono in una situazione in divenire come situazione familiare. Da parte di alcuni proprietari c’è anche una certa preclusione sull’utenza non italiana”.
L’aumento continuo degli iscritti all’Università, che hanno superato quota 10mila, ha fatto crescere la domanda di alloggi, spingendo verso l’alto i canoni d’affitto. I prezzi medi vanno dai 400 ai 600 euro per un appartamento con una camera da letto. Tra i 550 e 700 euro per un appartamento con due camere. Molti appartamenti medio-grandi sono stati convertiti per ospitare studenti universitari. Come agire per tentare di calmierare i prezzi?
“Gli appartamenti vengono in gran parte affittati con il canone concordato – ha dichiarato Carretti – Non può essere il privato che si assume l’onere di fare affitti particolarmente contenuti perché deve il privato deve avere una giusta remunerazione. È il pubblico che deve ampliare l’offerta di immobili di tipo pubblico dati a delle cifre più contenute in rapporto alle difficoltà che ha una quota di popolazione che ha difficoltà ad avere un reddito accettabile per pagare un affitto”.
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