REGGIO EMILIA – I primi reparti ad andare in sofferenza, in questa quarta ondata della pandemia, sono stati quelli internistici: la necessità di destinare posti letto ai Covid ha avuto fin da subito ripercussioni sui pazienti non Covid che hanno bisogno di un ricovero. Ora le conseguenze si fanno sentire anche sugli interventi chirurgici programmati. A parte l’ambito oncologico e le urgenze, il resto dell’attività è stato ridotto del 40%.
L’esplosione dei contagi sta facendo riprecipitare le strutture sanitarie ad una situazione simile a quella che si è vissuta nelle altre ondate, quando si è dovuto procedere ad una progressiva riduzione dei servizi per destinare il personale alle attività Covid. Sospese le attività vaccinali ordinarie, ad esempio l’antitetanica. Ferma la medicina dello sport così come, salvo le urgenze, quella odontoiatrica.
“Per adesso queste sono le attività rinviabili, certo che hanno ripercussioni sulle persone in termini di salute o di attese ma è prevalente la pandemia e l’obiettivo da vaccinare”, spiega la direttrice sanitaria dell’Ausl Nicoletta Natalini.
La macchina della campagna vaccinale sta assorbendo tantissime risorse: in solo giorno sono state somministrate più di 5 mila dosi. Ad oggi sono 161 mila i reggiani già vaccinati con la terza dose. Altri 100 mila hanno l’appuntamento. Infine nella fascia di età dei 5 – 11 anni, l’adesione al momento è inferiore al 20%.
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