REGGIO EMILIA – Nel weekend dell’alluvione sono stati ripetuti i messaggi lanciati alla popolazione di evitare spostamenti non necessari, per evitare situazioni di pericolo ma anche per lasciare campo libero a istituzioni, forze dell’ordine e soccorsi. Per questo motivo in più ambiti ci si è interrogati sul perché non sia stata rinviata la partita di calcio tra Reggiana e Frosinone, che domenica pomeriggio ha visto 8.459 persone (dato comunicato dalla società) raggiungere lo stadio Mapei – Città del Tricolore. L’evento partita ha sottratto risorse che avrebbero potuto essere destinate alle zone colpite dall’alluvione? A questa domanda il prefetto Maria Rita Cocciufa ha risposto nei giorni scorsi ai nostri microfoni, liquidando il tutto come “polemiche sterili. Le forze dell’ordine hanno assicurato tutti i servizi necessari”.
Ma quanti uomini e donne dello Stato hanno lavorato allo stadio? Lo abbiamo chiesto alla questura.
Per la partita erano stati precettati, per quanto riguarda la Polizia di Stato, 4 funzionari, 23 operatori della questura reggiana e 20 del reparto mobile di Milano, due operatori della polizia stradale. Poi 18 carabinieri e 15 operatori di polizia locale.
Alla luce dell’emergenza sono stati dirottati nelle zone colpite dall’esondazione di canali e torrenti un funzionario, dieci operatori del reparto mobile di Milano, i due operatori della polstrada, 4 della questura e 6 carabinieri.
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