REGGIO EMILIA – Un 45enne imprenditore agricolo che alle 7 del mattino, imbottito di alcol e cocaina, sfreccia a velocità folle lungo la strada e travolge un podista uccidendolo. E’ accaduto pochi giorni fa, il 29 aprile, a Zurco di Cadelbosco Sopra. Un fatto che ha suscitato sconcerto. In realtà, sempre più spesso risulta che reati o infrazioni vengano commessi sotto l’effetto di stupefacenti. Se ne è parlato ieri sera negli studi de Il Graffio, con l’intervento di professionalità che con ambiti e competenze diverse operano per contrastare il fenomeno delle tossicodipendenze.
“Molte rapine risultano effettuate da persone che sono consumatrici di droga”, ha spiegato il dirigente della squadra mobile della questura reggiana Guglielmo Battisti. “Violenze in famiglia, abusi su minori e tanti altri reati sono commessi spesso da chi fa uso di droghe che producono aggressività e paranoie”, ha commentato Eliseo Bertani operatore del Ceis. “Il problema, più che il tossico storico, sono il 17enne o il 45enne che accedono con grande disinvoltura alla cocaina”, ha invece detto Simone Bertacca, dirigente del servizio di dipendenze patologiche dell’Ausl di Guastalla.
A proposito di stupefacenti, nei giorni scorsi la squadra mobile ha portato a termine una operazione che ha consentito di sequestrare 7 kg di cocaina e 2,5 kg di hascisc, oltre a quasi 30mila euro in contanti e a una pistola con matricola abrasa. Due trafficanti di origini albanesi erano finiti in manette.
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