REGGIO EMILIA – Sono nuovamente in aumento nella nostra provincia le ore di cassa integrazione utilizzate dalle aziende e in questo periodo la Cgil sta assistendo a un vero e proprio boom di richieste di sostegno al reddito per le imprese artigiane.
“Il 2024 si apre con qualche perplessità e preoccupazione – le parole di Cristian Sesena, segretario provinciale Cgil – In provincia abbiamo tre crisi importanti: quella della Ems di Montecchio, della Sicam e della Tecnosuperiore”. Sono 250 le lavoratrici e i lavoratori alla Ems di Montecchio, 150 alla Sicam di Correggio e 190 alla Tecnosuperiore (ex Tecnogas) di Gualtieri. Quasi 600 persone in tre grandi aziende del territorio che stanno vivendo situazioni di crisi, con il ricorso ad ammortizzatori sociali. Nel 2023 – i dati vanno da gennaio a novembre – nella nostra provincia sono state autorizzate più di 4 milioni e 300mila ore di cassa integrazione. Nello stesso periodo dell’anno precedente erano state 3 milioni e 200mila, con un aumento del 32,3%. In questi primi giorni dell’anno la Cgil, inoltre, sta assistendo a un aumento vertiginoso delle richieste di sostegno al reddito da parte delle imprese artigiane.
“E’ un settore importante per la provincia, che conta 70mila dipendenti – ha aggiunto Sesena – Ogni settimana riceviamo circa 50 richieste di sostegno al reddito. Alla base di questa crisi del settore artigiano c’è anche una difficoltà dell’intero sistema. Gli artigiani lavorano spesso conto terzi per le grandi aziende, significa che queste o hanno internalizzato quei lavori o non li fanno più”.
Uno dei settori più in difficoltà, a causa soprattutto degli aumenti del costo dell’energia, è, secondo Sesena, il comparto ceramico. “Da dicembre già avevano fatto ricorso ad ammortizzatori sociali, per loro c’è un grande interrogatorio per il futuro”. Ad aumentare le incertezze è la forte vocazione all’export delle imprese reggiane. “Ci sono situazioni come la guerra che non si possono controllare”.
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