REGGIO EMILIA – Basta parole, servono investimenti. Il Sunìa lo va dicendo da anni e anni. Da quel sciagurato 2008, con la crisi del mercato immobiliare, fino ad oggi. Dopo qualche anno di calo, che secondo il sindacato è stato solo una fisiologica discesa rispetto ai dati enormi di quel periodo, il numero degli sfratti a Reggio nel 2024 è cresciuto: 248, tutti per morosità, oltre a 875 richieste di esecuzione. 2.081 le famiglie che in Regione, lo scorso anno, hanno dovuto liberare l’alloggio dove risiedevano; 8.642 quelle che si sono viste notificare l’atto che preannuncia la stessa cosa.
“Anche a Reggio Emilia siamo ben lontani da risolvere il problema di emergenza abitativa, in particolare per studenti e lavoratori. Aumentano i canoni d’affitto e si riducono quelli di lunga durata”, evidenzia il segretario del Sunìa Carlo Veneroni.
In Regione nel 2024 si è registrato un aumento di oltre il 16% degli sfratti per finita locazione. Per il Sunia la nuova legge finanziaria deve prevedere l’avvio di un programma di edilizia sociale da realizzare in dieci anni.
“Servono soluzioni concrete, rifinanziare il fondo per l’affitto e la morosità incolpevole e recuperare gli alloggi sfitti. Bisogna rilanciare l’edilizia residenziale pubblica e sociale”, conclude Veneroni.
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