REGGIO EMILIA – Oltre 240mila domande a fronte di circa 80mila ingressi autorizzati: è il bilancio nazionale del Click Day con il quale le aziende italiane hanno avuto la possibilità di chiedere la regolarizzazione della manodopera straniera. Grande richiesta è arrivata in particolare dal settore agricolo. Su 82mila unità concesse circa la metà infatti sono state assegnate all’agricoltura, dice il presidente nazionale Cia Cristiano Fini, a margine di un incontro dedicato a 40 anni dal superamento della mezzadria, che si è tenuto a Gattatico. Un dato importante, che sicuramente darà una mano al settore, ma che purtroppo risulta ancora insufficiente.
Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia: “Abbiamo già visto lo scorso anno una forte carenza di manodopera, soprattutto nei campi, quindi abbiamo richiesto di poter implementare i numeri. Sicuramente, ci sarà bisogno di ulteriori regolarizzazioni”. Il settore agricolo e agroalimentare ha un ruolo centrale anche sul nostro territorio, di conseguenza si attendono dati significativi sulla richiesta di regolarizzazioni. “Qui in Emilia Romagna sicuramente c’è stata una forte richiesta, perché la manodopera è fondamentale per poter effettuare le raccolte di ortoftutta piuttosto che dell’uva”, ha aggiunto Fini.
Nella nostra provincia, secondo le stime di Cia, al settore agricolo mancano 500 lavoratori così come mancano lavoratori anche nel settore zootecnico, che a Reggio Emilia è uno di quelli trainanti per quanto riguarda l’agroalimentare. “Sicuramente, ci sono state particolari richieste di manodopera all’interno delle stalle, piuttosto che dei caseifici, perché c’è bisogno di manodopera straniera per poter compensare a quelle che sono le mancanze di personale che purtroppo abbiamo verificato negli ultimi anni”.
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