REGGIO EMILIA – Il feretro avvolto da fiori bianchi, portato a spalla dai colleghi. Il silenzio di un quartiere, Regina Pacis, che si è fermato in segno di rispetto. Nella chiesa parrocchiale è stata celebrata la messa dell’estremo saluto a Giustino Danilo Colella. Coi presenti che hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai suoi famigliari: la mamma Nataliya, il fratello maggiore Nicola e le sorelle Tania e Anna.
“Che hai fatto signore per dare a me oggi prete il compito di dire qualcosa di sensato di fronte a questo grande dolore?”, sono state le parole del parroco don Enrico Ghinolfi, che nell’officiare la funzione funebre ha lasciato spazio alla commossa lettura di un ricordo scritto da chi conosceva da vicino Giustino, che per dagli amici stretti era chiamato Justin, oppure “J. D.”. “Non avremmo mai pensato di dover scrivere queste parole così presto. Il dolore che sentiamo è immenso. La tua perdita lascia un vuoto enorme nelle nostre vite, la tua presenza le ha illuminate. Il tuo sorriso era capace di farci sentire che tutto andava bene. Sei stato un ragazzo incredibile, pieno di sogni e ambizioni”
Presenti diversi operatori della Croce Rossa di Canossa, tra le forze coinvolte nella mobilitazione di soccorsi cominciata domenica prima delle 13 e terminata ad oltre 24 ore dalla disgrazia, da quel tuffo del ragazzo nel torrente Enza, in seguito al quale gli amici che erano con lui lo hanno visto scomparire travolto dalla corrente.
Giustino aveva solo 19 anni. Al suo addio, oltre ai colleghi dell’azienda di idraulica Pelliciari che da più di due anni lo aveva assunto, hanno partecipato alcuni compagni del centro di formazione Simonini e anche delle medie, frequentate al “Galileo Ferraris” di Modena.
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