REGGIO EMILIA – Abbiamo concluso la prima puntata del nostro approfondimento sulla velina dei servizi segreti contro Maria Sergio, ex dirigente del Comune e moglie del sindaco Luca Vecchi, dicendo che le accuse contenute nella nota inviata a questura e carabinieri tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 erano false. E’ il momento di spiegare perché.
Le accuse erano false perché era falsa l’unica informazione precisa e circostanziata e cioè la notizia secondo la quale la Sergio era “uno dei principali indagati” dell’inchiesta “Brick” della procura di Reggio. L’indagine era iniziata nel 2006, quando il Ros dei carabinieri aveva trasmesso alla procura alcuni atti dell’indagine “Pastoia” della Dda di Bologna. Già questo è significativo: quegli atti erano stati stralciati e girati alla procura di Reggio perché la Dda non vi aveva ravvisato ipotesi di reato di stampo mafioso.
In ogni caso, gli indagati erano tre: un soggetto ritenuto vicino alla cosca mafiosa di Villabate, un dirigente della Provincia e un tecnico della stessa amministrazione. Fra gli indagati non c’era invece Maria Sergio. Il procuratore Grandinetti, che ha ricevuto le informative del questore Savi e del maggiore dei carabinieri Boccia, queste cose le sa bene. Tuttavia, il 6 febbraio 2013 Grandinetti apre comunque un nuovo fascicolo e ne trasmette copia al procuratore della Dda di Bologna, Roberto Alfonso. Nel fascicolo ci sono le informative di Savi e Boccia su Maria Sergio, con le accuse di favoritismi e di rapporti con esponenti della criminalità organizzata.
Alcune affermazioni, come l’assegnazione di appalti post terremoto, sono chiaramente false; altre, come le delocalizzazioni di aree edificabili, sono inverosimili per il ruolo della Sergio e per la platea di persone coinvolte in istruttorie di questo tipo. Quali prove vengono trovate a conferma di queste accuse? Partiamo dal fascicolo scaturito dalla velina dei Servizi. Il procuratore della Dda Alfonso, ricevuti gli atti da Reggio Emilia, li gira al sostituto Marco Mescolini, titolare dell’indagine Aemilia. L’8 febbraio 2013 Mescolini risponde al procuratore Grandinetti che non ci sono punti di contatto fra l’indagine Aemilia e gli episodi ricostruiti nelle informative di questura e carabinieri. Quindi, indaghi la procura di Reggio, se ritiene.
La Procura indaga, ma non approda a nulla. Dopo tre anni, il 18 aprile 2016, il procuratore capo Grandinetti invia alla Dda di Bologna una nota nella quale si ribadisce che Maria Sergio è estranea all’indagine Brick. Nella comunicazione di Grandinetti manca qualunque riscontro alle affermazioni contenute nella nota dei servizi di sicurezza. Le accuse, insomma, sono state giudicate insussistenti. Quanto all’indagine Brick ,si è conclusa il 26 luglio 2017, a 11 anni dall’apertura del fascicolo, in coincidenza con il pensionamento di Grandinetti, con l’archiviazione per prescrizione. (2/continua)
Leggi e guarda anche
Giorgio Grandinetti Maria Sergio Servizi segreti procura reggio emilia indagine brickStoria di una velina: la genesi del documento contro Maria Sergio. VIDEO