La Unahotels ora è gruppo. I gruppi, non i roster, decidono le stagioni. FOTO & VIDEO

16 aprile 2023 Alessio Fontanesi

Reduci da cinque successi nelle ultime sei gare, i biancorossi hanno piegato anche Treviso grazie alla difesa e a un gioco corale. La svolta di questo campionato è arrivata “risorgendo” dal -13 in casa contro Scafati a 8′ dalla fine della partita

REGGIO EMILIA – Guardate bene questo canestro di De Laurentiis: è stato realizzato lo scorso 2 aprile al PalaBigi e valeva il momentaneo 58-45 per la Givova Scafati a 8’42” dal termine dell’ultimo quarto. Significava, in soldoni, virtuale A2 per la Unahotels Reggio Emilia. E, invece, proprio da quel momento, dopo aver davvero toccato con mano le fiamme dell’inferno cestistico, Cinciarini e compagni sono riusciti a ritornare a galla con un formidabile recupero e a vincere quella partita, di slancio, all’overtime.

Da lì è davvero cambiato tutto, come hanno testimoniato le successive vittorie a Varese e con Treviso in casa ieri sera, domata 88-77 in una gara condotta sin dalla palla a due. Un altro importantissimo successo per i biancorossi, che non solo hanno agganciato a quota 20 punti la Nutribullet, ma l’hanno messa dietro in caso di arrivo a pari punti.

Dallo scorso 12 marzo, data della larghissima vittoria in casa con Napoli, la Pallacanestro Reggiana ne ha messe insieme 5 in 6 partite (unico ko a Venezia) ed è reduce da tre hurrà in fila. Prima, gli attacchi erano farraginosi, ora c’è voglia di passarsi la palla e di coinvolgere tutti. A inizio campionato la difesa era gandhiana, faceva passare davvero chiunque; fino a ieri sera, invece, era la terza migliore del campionato. Impossibile non dare meriti di questo a coach Sakota, che ha saputo compattare un gruppo che non esisteva rendendolo coeso verso il traguardo finale, la salvezza.

Gruppo che è riuscito anche ad assorbire lo schiaffo morale del pesante infortunio occorso ad Anim ridando fiducia a un Vitali che contro Treviso ha dimostrato il perché, fino a qualche mese fa, era considerato uno dei migliori italiani del campionato. Gruppo che, ora sì, può giocare contro chiunque, senza alcun timore reverenziale. E a quattro turni dalla fine, fa tutta la differenza del mondo.

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