REGGIO EMILIA – “Dopo aver rivestito il primo altare due anni fa, ci hanno chiesto una seconda tovaglia per un secondo altare che andremo a consegnare in febbraio a Roma”. Così Sandra Cosmi, presidente di Reggio Ricama.
Racconta di Matilde di Canossa e di Reggio la tovaglia che le allieve e le maestre di Reggio Ricama hanno creato per la Basilica Vaticana e che sarà collocata sull’altare della Cattedra, dietro all’imponente baldacchino del Bernini. Una vera e propria opera d’arte realizzata in ore di lavoro in un lino pregiatissimo, ricamata con il tipico stile dell’Ars Canusina. Il suo nome: la Tovaglia del Perdono. “Perché Matilde è sepolta in San Pietro, una delle quattro donne che hanno il privilegio di essere state sepolte in San Pietro – spiega mons. Tiziano Ghirelli, che della Basilica è il canonico – A Matilde è legato il tema del perdono: lei evoca questo grande e attualissimo tema del Perdono perché nel gennaio del 1077 a Canossa, l’imperatore Enrico IV per tre giorni e tre notti a piedi nudi rimase fuori sulla neve ad aspettare che Papa Gregorio VII, ospite di Matilde, gli concedesse il perdono, gli togliesse la scomunica che gli era stata inflitta”.
La presentazione della tovaglia, davanti a tutte le autorità, si è svolta all’auditorium del Credem. Era presente anche don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena: “L’altare è il luogo della consacrazione e della benedizione, che fa da ponte tra cielo e terra. L’idea di un tavolo e qualcosa che regga la mensa e gli dà bellezza è molto bello”.
La Tovaglia del Perdono sarà esposta nella galleria di Via Crispi fino al 21 gennaio. Poi l’eccezionale esposizione alla Pinacoteca dei Musei Vaticani dall’1 al 17 febbraio. La prima tovaglia realizzata da Reggio Ricama è stata quella del Pescatore. La terza sarà donata nel 2025, anno del Giubileo.
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