REGGIO EMILIA – Torniamo a occuparci della tragedia automobilistica di Gaida: l’incidente in cui la sera del 30 ottobre 2022 persero la vita una donna di 22 anni, il figlio di appena un anno e quattro mesi e i due fratellini di lei di 11 e 9 anni, tutti di origini albanesi.
Alla guida quella dell’auto schiantatasi contro una abitazione, lungo la via Emilia, c’era il compagno della donna, il 34enne Oriol Lame, imputato per omicidio stradale. Ieri in Tribunale c’è stata una udienza piuttosto concitata in cui i parenti delle vittime si sono scagliati contro il legale di Lame.
Oggi è arrivata la nota dei famigliari: “Dopo aver perso in un colpo solo tre figli e un nipote, per una condotta di guida criminale ed avere disperato bisogno, e diritto, di ricevere un po’ di giustizia, non possiamo anche passare dalla parte del torto. E finire noi sul banco degli imputati“. Queste le parole diffuse attraverso un comunicato da parte di Ardian e Anjeza Hyseni, i genitori di tre delle quattro vittime, nonché nonni del piccolo anche lui morto nello schianto. La coppia smentisce, inoltre, categoricamente qualsiasi illazione circa le minacce telefoniche anonime che l’avvocato sostiene di aver ricevuto.
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