NOVELLARA (Reggio Emilia) – Voleva essere solo un’Italian Girl. Così si faceva chiamare sui social. Un mondo virtuale, ma dove era libera di scegliere. E lo è diventata, una ragazza italiana. Saman Abbas dallo scorso dicembre è cittadina di Novellara e d’ora in avanti la lapide in sua memoria nel cimitero del paese sarà per sempre testimonianza della sua esistenza e della sua morte, sperando però che non solo questo, negli anni a venire, attesti quello che questa 18enne pachistana ha significato davvero per tutta l’Italia.
Novellara in lutto per Saman Abbas: il giorno del dolore. VIDEO
La data dei suoi funerali è quella che simbolicamente chiude il cerchio. Saman è stata uccisa nel 2021 e tutto questo tempo trascorso è stato segnato da alcune tappe fondamentali tra i tantissimi tasselli che tre mesi fa hanno condotto ad una sentenza di primo grado le cui motivazioni saranno depositate a inizio maggio, proprio nel periodo del terzo anniversario della sua uccisione.
Il primo di quel mese del 2021 i genitori fuggivano da Novellara: si imbarcavano per il Pakistan da Malpensa. Il padre avrebbe ritoccato suolo italiano solo due anni dopo, a fine agosto 2023, consegnato dalle autorità asiatiche; la madre è ancora ricercata. Con la loro fuga e la fuga dello zio e dei due cugini l’indagine sulla scomparsa di una ragazza di 18 anni diventava ufficialmente l’inchiesta per l’omicidio di una ragazza di 18 anni, che si era ribellata a una vita che altri avevano deciso per lei.
Fine maggio 2021 – febbraio 2022: sono i mesi nei quali i carabinieri reggiani, grazie alla collaborazione europea con i colleghi francesi e spagnoli, rintracciano lo zio e i cugini della ragazza. Per gli inquirenti c’è il movente e ci sono i colpevoli, si arriva ad un rinvio a giudizio per tutti e cinque gli indagati, ma manca il corpo. E’ il 17 novembre 2022 quando la 18enne viene trovata: è sepolta sotto un metro e mezzo di terra, in un casolare abbandonato a 700 metri da casa. Ci sono la sua cavigliera, i tanti capelli neri. E’ lei ed è sempre stata lì; lì è stata collocata – diranno le perizie – dopo essere stata soffocata. Il processo contro i suoi famigliari inizia il 10 febbraio 2023 e si conclude con la condanna all’ergastolo per i genitori, a 14 anni per lo zio e con l’assoluzione per i cugini.
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