REGGIO EMILIA – Dopo la chiusura dell’ospedale psichiatrico San Lazzaro, la proprietà della biblioteca Livi è passata all’azienda sanitaria locale. E’ frequentata da medici, studenti e cittadini per il suo ricco patrimonio specialistico di testi di psichiatria e psicologia.
“La biblioteca Livi è nata alla fine dell’Ottocento come biblioteca dei medici dell’ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio – spiega Chiara Bombardieri, responsabile della biblioteca – E’ una biblioteca che ha una parte storica, ma anche una parte corrente, che ha un patrimonio di oltre 18.000 volumi che spazia dai testi più antichi a quelli correnti, ma anche riviste, romanzi, dvd, sul tema della salute mentale”.
Il fondo fotografico presenta i volti dei pazienti dell’ex manicomio già a partire dalla fine dell’Ottocento, la loro vita all’interno dell’istituzione. Immagini a volte un po’ edulcorate, che offrono comunque una serie di racconti coinvolgenti. “Abbiamo da un lato le fotografie dei pazienti ricoverati qui, fotografie che a volte troviamo sia negli album che in cartella, e poi diverse fotografie che testimoniano invece quella che era la vita quasi quotidiana dell’ospedale psichiatrico, fotografie utilizzate per esposizioni, per andare a raccontare all’esterno quella che era la vita, con anche tantissime immagini che ci fanno vedere pazienti al lavoro, nelle attività artigianali o nella colonia agricola”, continua Bombardieri.
C’è poi un pezzo pregiato, sui possedimenti del San Lazzaro, con bellissime illustrazioni a mano. “E’ un cabreo del 1702, cioè un inventario, redatto sotto forma di mappe di tutti quelli che erano i beni, i possedimenti, nell’anno appunto 1702, dell’Opera Pia che gestiva il San Lazzaro, tutti i terreni che poi portavano la ricchezza a questa Opera Pia”.
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