REGGIO EMILIA – Regina del parco del San Lazzaro, nel quartiere cittadino di Ospizio, è la farnia secolare posta all’ingresso del moderno padiglione Ziccardi, l’ultimo a essere costruito, dei tanti esistenti in quello che era l’ex manicomio. E’ la più famosa fra le duemila piante di questa area verde, che conta 47 specie arboree diverse ed è accessibile a tutti i visitatori per passeggiate e altre attività ginniche.
La quercia del San Lazzaro è inserita nell’elenco delle piante monumentali dell’Emilia Romagna, esemplare da primato fra il centinaio di alberi che in provincia di Reggio fanno parte di questo censimento. Raggiunge 28 metri di altezza e quasi 5 metri di circonferenza, ha un’età stimata in 110 anni e una speranza di vita di almeno altri tre secoli, visto che le farnie possono arrivare a 400-500 anni di longevità vegetale. Proprio per queste caratteristiche erano alberi sacri per i celti che hanno abitato la valle padana prima della colonizzazione dei romani, oggetto di culto tramite i druidi, i sacerdoti che celebravano i loro riti nei boschi.
La quercia del San Lazzaro ha un segno particolare: nel 1999 fu bersaglio di un fulmine, che ha lasciato sul suo tronco una profonda ferita. Una lacerazione percorre la sua corteccia dall’alto al basso, come una lunga cicatrice. Di questa quercia colpisce l’ampiezza e la regolarità della chioma, senza disseccamenti, mai deturpata da potature. In questo periodo offre una ricca dotazione di ghiande. La grande farnia merita davvero un minuto di contemplazione da parte di chi arriva al padiglione Ziccardi per pratiche legate ai servizi di igiene pubblica.
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