REGGIO EMILIA – E’ intitolato ad Augusto Tamburini uno dei padiglioni del San Lazzaro. A questo psichiatra è legata la storia di Adele Bagnoli, una bambina di 12 anni, presunta veggente della Madonna sulla scia della pastorella di Lourdes. Tamburini fu direttore del San Lazzaro fra il 1877 e il 1907. Con lui l’istituto raggiunse la massima espansione, dopo che già con il direttore precedente era diventato sede della Clinica psichiatrica dell’Università di Modena.
Tamburini introdusse l’uso delle fotografie dei pazienti. E’ conservata anche la foto di Adele. Ed è proprio grazie alla cartella clinica e alla perizia pubblicata sulla Rivista sperimentale di freniatria che si è potuta ricostruire la sua storia. Era l’anno 1886. La piccola Adele, che abitava in un borgo vicino a Castelnovo Monti disse di aver visto in una pianta di ginepro la figura di una bambina bionda, minuta e vestita di bianco, davanti alla quale si era fermata a pregare. Si sparse la voce e frotte di fedeli si misero a seguirla quando tornava a visitare il ginepro. Per tutti quell’apparizione diventò la Madonna del Pianello. Le autorità si allarmarono per quei pellegrinaggi, in tempi di contrapposizione fra lo Stato sabaudo e la Chiesa dopo la presa di Roma.
La piccola fu ricoverata in osservazione al San Lazzaro e il direttore Tamburini dichiarò che non era necessario il ricovero e la rimandò a casa. La storia di Adele, per sua fortuna, si concluse bene: trasferita dalla famiglia a Parma, studiò, diventò maestra, insegnò a lungo e morì nubile nel 1920. Nell’area del padiglione dedicato a Tamburini esisteva un edificio già a fine Ottocento, ma l’immobile che vediamo oggi, una delle sedi del corso di laurea in ingegneria, risale alla ristrutturazione fatta tra il 1967 e il 1969.
Gian Piero Del Monte
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