REGGIO EMILIA – Una stella che splende da sempre. Il ristorante Arnaldo di Rubiera ha ricevuto una menzione speciale per la sua longevità, alla cerimonia di assegnazione delle stelle 2025 della Guida Michelin, numero 70, che si è svolta al Teatro comunale Pavarotti-Freni di Modena. Il ristorante infatti compare nella guida dal 1956 e ha la stella dal 1959. A ritirare il riconoscimento è salito sul palco lo chef Roberto Bottero, che ha ricordato come alla tavola del nonno fossero soliti sedersi due giovani emiliani poi diventati icone mondiali: Luciano Pavarotti a Enzo Ferrari. Al tenore è anche legata una fortunata predizione: “Mio nonno gli disse ‘tu diventerai una persona veramente famosa’”.
Lo chef ha poi svelato il segreto della longevità della Clinica Gastronomica Arnaldo: “La nostra cucina, emiliana, – ha detto dal palco – la portiamo avanti nel rispetto della materia prima cercando sempre una materia che oggi è difficile da trovare: non cerchiamo di stravolgere, di cambiare; cerchiamo di mantenere la nostra identità nel tempo perché la gente che arriva da tutta Italia cerca di trovare gli stessi piatti e gli stessi sapori”.
La cerimonia, che ha visto come padrone di casa lo chef modenese Massimo Bottura, forte delle tre stelle per La Francescana, oltre ad Arnaldo, ha visto la conferma degli altri due ristoranti stellati reggiani Ca’ Matilde a Rubbianino di Quattro Castella e l’Osteria del Viandante a Rubiera.

Lo chef Mattia Trabetti di Alto Ristorante con Francesco Corradi, general manager reggiano di Executive Spa Hotel di Fiorano Modenese
Quattro le nuove stelle arrivate in regione Al Gatto Verde di Casa Maria Luigia a Modena, Ancòra a Cesenatico, Ristorante del Lago a Bagno di Romagna e Alto a Fiorano Modenese, all’interno dell’Executive Spa Hotel del general manager reggiano Francesco Corradi.
Passione dell’Emilia Romagna per il buon cibo ricordata dal palco dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi: “Con la Guida Michelin condividiamo un valore: cibo, vino e cucina sono un grande patrimonio economico ma anche sociale e culturale perché la cucina è cultura”. Mammi ha poi rivolto un pensiero “alle comunità che negli ultimi mesi hanno affrontato le gravi emergenze dell’alluvione e a tutti gli spagnoli per le sofferenze che stanno passando”.
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