REGGIO EMILIA – Botta e risposta tra la Cisl da una parte e la Cgil e altre associazioni dall’altra sulle misure che l’amministrazione comunale vuole mettere in campo per la zona stazione. Camera del Lavoro, L’Ovile, La Vigna, Città Migrante e altri criticano un approccio a loro giudizio troppo orientato verso l’ordine pubblico, come la richiesta dell’invio di uomini dell’Esercito e l’ipotesi dell’istituzione di una zona rossa: “Già negli scorsi mesi – sostengono queste associazioni – l’utilizzo della leva dell’ordine pubblico, necessaria ma non integrata in un’azione più complessiva, ha mostrato la propria debolezza, non portando alla soluzione, ma semplicemente allontanando le figure problematiche in altri quartieri”.
Una posizione contestata dalla Cisl: “A chi accusa il Comune di voler militarizzare la zona stazione e di voler le zone rosse, rispondiamo che agli atti delle dichiarazioni ufficiali non c’è nulla di tutto questo. Il vero problema, casomai, è la difficoltà a parlare di sicurezza da parte di culture politiche e sindacali che faticano a declinare la sicurezza come un diritto. E nulla come il diritto alla sicurezza – concludee la Cisl – appartiene alle persone socialmente ed economicamente più fragili”.