REGGIO EMILIA – Il primo missionario reggiano ad arrivare in Madagascar fu don Pietro Ganapini nel 1961, seguito da don Piergiorgio Gualdi. Nel 1967 un gruppo formato da sacerdoti, religiose e laici, segnò una svolta nella vita della missione reggiana sull’isola, che continua tutt’oggi.
Una tappa importante di questo rapporto tra Reggio Emilia e l’isola africana è il sostegno all’ospedale di Ampasimanjeva, in una foresta nel Sud-Est, tra le zone più povere al mondo. “Ero malato” è il progetto caritatevole di sviluppo e cooperazione internazionale della diocesi, finanziato dalla Cei con l’8×1000 e sostenuto da Centro Missionario Diocesano, Rtm, dalla sanità reggiana e da diverse realtà del nostro territorio come la Grande Cena di Boorea. Ha l’obiettivo di ammodernare la struttura e aggiornare il personale sanitario.
In un convegno al centro Malaguzzi si è fatto un primo bilancio del progetto attivo da tre anni, riflettendo anche sul continente africano e sulle diseguaglianze, specie in tema di diritto alla salute, tra il Sud e il Nord del mondo.
Reggio Emilia Solidarietà diocesi Reggio Emilia-Guastalla