REGGIO EMILIA – Il modello Reggiane Off si è rivelato positivo e può funzionare, se rivisitato, anche per la zona della stazione. A dirlo, negli studi del Graffio, l’assessore al Welfare di Reggio Daniele Marchi che si è concentrato sulla presa in carico delle persone fragili che popolano l’area e che è già iniziata. Persone tra le quali però, a differenza di quanto accaduto con i senza fissa dimora che occupavano le ex officine, il tema casa è meno forte mentre incidono le problematiche sanitarie.
Parliamo in diversi casi di persone molto fragili sotto il profilo della tossicodipendenza e della salute mentale – spiega Marchi – Poi ci sono persone che commettono reati, irregolari, con altri percorsi. Se anche trovassimo il percorso di accoglienza, non basterebbe, serve un percorso terapeutico“.
Nel corso del 2021 furono un centinaio le persone inserite in percorsi di accoglienza. Altrettante gravitavano attorno all’area dei capannoni e in parte adesso sono coloro che sostano nella zona della stazione.
“Quando in una città dai un segnale forte, e dici a questa gente che lì non può stare, obblighi queste persone ad andare altrove, magari in altre città – la proposta di Roberto Salati (Lega) – Non è una soluzione definitiva ma lo è per i nostri cittadini”.
Se il consigliere Salati parla di gestione sbagliata, l’assessore Marchi punta a monte del problema, che a cascata ricade sui territori. “Blocchi navali ed espulsioni sono favole. Le città purtroppo si riempiono anche di queste persone che non possiamo accogliere, non possiamo integrare, perché la legge voluta dai Governi di detra li rende tali. E’ un preciso disegno politico”.
Guarda la puntata integrale
Reggio Emilia accoglienza omicidio sicurezza stazione ex Reggiane Daniele Marchi Roberto Salati "Il graffio"