REGGIO EMILIA – La crisi idrica senza precedenti che ha caratterizzato la scorsa primavera e la scorsa estate sta avendo una lunga coda anche in questo inizio d’autunno nel distretto del Po. I livelli del Grande Fiume sono ben al di sotto delle medie stagionali in tutte le stazioni di riferimento lungo l’asta.
Per quanto riguarda la nostra provincia, a Boretto la portata è in questi giorni di 447 mc/s invece di 1015 mc/s: è dunque più che dimezzata. Anche i laghi, che dovrebbero rilasciare acqua, sono ai minimi storici. Le riserve stoccate sono pesantemente sottodimensionate: il Lago Maggiore pieno solo al 19%, il Lago di Como al 9%, i Laghi d’Iseo e d’Idro all’8%, il Lago di Garda al 22%. Le precipitazioni cadute nei primi 10 giorni d’ottobre sono state scarse e non hanno modificato uno scenario già compromesso: le falde sotterranee sono talmente impoverite che hanno assorbito quasi tutte le piogge più recenti.
Nuove precipitazioni significative sono previste solo a fine mese, mentre le temperature registrate nella prima decade di ottobre risultano al di sopra anche di 2-3° c dei valori massimi rispetto alle medie del periodo. Un quadro dunque ancora preoccupante che secondo l’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici rischia di pesare sugli scenari futuri. Ora, la stagione irrigua si è chiusa e i prelievi sono cessati, ma il contesto presenta ancora un livello di severità idrica piuttosto alto.
Reggio Emilia Po in secca emergenza siccità