REGGIO EMILIA – L’evento principale di questo 80° anniversario della scoperta e liberazione, da parte dell’Armata Rossa, del campo di concentramente di Auschwitz, si è tenuto alla sinagoga di via dell’Aquilia, nel ex ghetto ebraico, in pieno centro storico, dove si è svolta la cerimonia di commemorazione dei tragici eventi della Shoah. Sotto la lapide posta sulla facciata del tempio dove sono incisi i nomi di dieci dei deportati ebrei reggiani, che non fecero più ritorno a casa, come milioni di altre vittime del nazismo, il sindaco di Reggio Marco Massari e il presidente della Provincia Giorgio Zanni, alla presenza del rabbino Beniamino Goldstein e di tutte le autorità, hanno deposto una corona di fiori, prima di trasferirsi tutti insieme all’interno.
“La Germania dopo la Shoah non è stata più la stessa di prima – dice Goldstein – Il male fatto agli Ebrei non ha influenzato solo gli ebrei ma ha colpito anche l’Europa che si è auto suicidata”. “Questa giornata non deve solo diventare una riga sui libri di testo come teme Liliana Segre – continua il sindaco Marco Massari – La memoria serve sempre per leggere il presente e il futuro”.
Il legame con Reggio si vede sulla facciata della sinagoga con la targa inaugata il 25 aprile del 1960, un giorno che non credo sia scelto a caso”, chiosa Matthias Durchfeld di Istoreco.
Reggio Emilia Giorno della Memoria Shoah sinagoga Marco Massari Ghetto