REGGIO EMILIA – Al prossimo campionato Csi di calcio a 7 parteciperà anche una squadra di migranti, rifugiati e richiedenti asilo da poco arrivati in Italia, l’Heron Team Slang, e ad allenarli sarà un mister che nel nostro Paese ha iniziato una nuova vita grazie allo sport, dopo il viaggio dalla Nigeria intrapreso nel 2016. A rendere ancora più speciale questa storia, è che l’incontro tra Marvis e i ragazzi dell’Heron Team Slang è avvenuto quasi per caso, ma è stato davvero magico. Percorsi diversi che grazie al calcio e alla solidarietà si sono incontrati a Reggio Emilia.
Il protagonista principale è Marvis Okoro, ragazzo immigrato dalla Nigeria da dove nel 2016, insieme al fratello, è partito per raggiungere l’Italia. Sei anni dopo, grazie all’aiuto di un amico, è arrivato a Reggio Emilia per lavorare alla Gisport, società che si occupa di impianti sportivi, e assumere l’incarico di custode della “Zavaroni”, la storica palestra cittadina sotto allo stadio Mirabello. Da piccolo Marvis sognava di diventare un calciatore professionista, ma la vita ha preso una strada diversa, senza intaccare però minimamente la sua passione per il futbol.
Alla Zavaroni, da qualche tempo, fanno attività multi sportiva anche i ragazzi del progetto “S.Lang-Sport Language”, ideato dalla cooperativa sportiva Heron grazie al bando “Play district” promosso da Sport e Salute e dal dipartimento per le politiche giovanili, per coinvolgere migranti, rifugiati e richiedenti asilo da poco arrivati in Italia e inseriti nel sistema di accoglienza. L’attività è multi sportiva solo in teoria, perché a prendere il sopravvento è il linguaggio universale e immediato del calcio. Una passione che unisce e fa superare ogni barriera linguistica e culturale.
Il caso, la fortuna, il destino, ognuno creda a ciò che preferisce, fa sì che un giorno gli educatori del progetto S.Lang si ritrovino bloccati nel traffico e avvisino Marvis, il custode, del loro ritardo. E’ il momento in cui scocca la scintilla, il nigeriano che da giovane sognava una carriera da calciatore si propone di fare per un giorno l’allenatore, un giorno decisamente lungo, visto che da allora non ha più smesso. Marvis è riuscito da subito a gestire bene il gruppo, è entrato in confidenza con tutti nonostante le barriere linguistiche e ha colpito gli educatori di Heron, Riccardo e Lucia, per le sue evidenti capacità da mister.
Per tutta la durata del progetto Marvis Okoro ha fatto fare attività sportiva ai ragazzi, e ogni tanto ha giocato con loro perché resistere al richiamo del pallone non è affatto facile, e poi ha proseguito dopo l’inaugurazione dei Cantieri sportivi del Comune di Reggio Emilia, con il gruppo che ha iniziato ad allenarsi al Campo di Marte, uno dei cantieri gestiti proprio dal progetto S.Lang.
Chi li guarda ora ha un occhio diverso: questi ragazzi sono giovani, atletici e davvero capaci. Sembra che abbiano giocato sempre insieme, sono bravi. Marvis li guida con fare sicuro, si capisce che il desiderio che aveva da bambino vive forte in lui, i tanti chilometri camminati e sudati che lo separano dal suo Paese di origine non gli hanno fatto passare l’amore per questo sport, ma soprattutto il calcio ce l’ha nel sangue e si vede che ci è portato. Il gruppo si cimenta in tornei estivi e amichevoli ma chiede di poter continuare, al di là di S.Lang e di un progetto che per ora è solo temporaneo, e diventare a tutti gli effetti una squadra.
Lo sport diventa così generatore di altro sport e di nuove storie. La Cooperativa Heron accoglie il loro desiderio e li appoggia, contando sin da subito sul prezioso supporto organizzativo del Csi Reggio Emilia e sul fondamentale sostegno del Consorzio Romero, che ne diventa sponsor ufficiale. Lucia e Davide, gli educatori delle cooperative reggiane dell’accoglienza, Papa Giovanni XXIII e Dimora d’Abramo, che seguono i ragazzi, sposano il progetto e decidono di scendere anche loro in campo per diventare i dirigenti accompagnatori ufficiali della squadra. Per diversi mesi, tutti si impegnano a cercare un campo che possa ospitare gli allenamenti e le partite. Un progetto che ha la forza di nascere dal basso, dalla volontà dei ragazzi migranti, e di puntare decisamente in alto, perché anche affrontare insieme le questioni burocratiche diventa un modo per loro di imparare a conoscere l’Italia.
Marvis Okoro è in prima linea come allenatore, riconosce che il calcio, anche in questa tappa della sua vita, lo ha aiutato a farsi nuove amicizie, a costruire forti legami, ed è convinto che “il calcio aiuti a costruire un forte rapporto tra le nazioni e le diverse nazionalità, perché il calcio è per eccellenza The Game of Love”.
Adesso, però, è il momento di scendere in campo e iniziare a scrivere una nuova storia: la sfida sta per iniziare. A fine ottobre comincia il campionato di Calcio a 7 Csi e la debuttante Heron Team Slang vuole far parlare di sé anche per i risultati sportivi che proverà a conseguire. Appuntamento, allora, la domenica mattina sul campo sintetico di via Agosti 6 per scoprire dove porterà l’avventura di Mister Marvis e dei suoi ragazzi.