REGGIO EMILIA – Nel corso dell’ultima puntata de Il Graffio ci si è occupati del disagio che stanno patendo tanti adolescenti lontani da scuola da mesi.
A chi ritiene che il problema non sia una priorità in questo momento, a chi pensa che “cosa sarà mai, sono solo contenti di stare a casa sul divano”, risponde Carolina Morra, 15 anni: “Ho passato un anno molto difficile, non ero io. Ho avuto pensieri negativi che non avrei mai avuto. Consiglio ai genitori di fare molta attenzione ai loro figli… A volte non ci si accorge di alcune cose… Ti dicono ‘sei dimagrita’, magari aggiungono ‘meglio così’, ma io avevo un altro sguardo. Ringrazio davvero tutti quelli che mi sono stati vicino, consiglio di provare a essere speranzosi e a sognare un po’”.
Carolina Morra del liceo Canossa e il 17enne Tommaso Duca del “Moro” sono due ragazzi che non hanno mai avuto problemi particolari: “Facciamo molta fatica a pensare a un ‘dopo’ – ha confessato Tommaso – Abbiamo perso la concezione del tempo. Io, personalmente, penso a un futuro con molti vincoli”. Assieme ai due giovanissimi, sono stati ospiti della trasmissione di Telereggio il sociologo Gino Mazzoli e la preside del liceo Ariosto-Spallazani, Rossella Crisafi. Il primo ha valorizzato i punti di forza della didattica a distanza, che è comunque stata una risorsa: “Apprendimenti fantastici, rivoluzioni copernicane: la scuola è entrata nelle case dei ragazzi e viceversa, è più vicina”, le sue parole; la dirigente, invece, ha insistito nel sottolineare che “un monitor non è scuola”, intendendo, con la parola “scuola”, molto di più che un trasferimento di nozioni. “Una cosa positiva? La coesione che si è creata tra scuola e famiglie, tutti insieme per il bene dei ragazzi”.
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