REGGIO EMILIA – A distanza di quasi un anno, per la precisione 11 mesi esatti, resta avvolto nel mistero il caso di Marilena Conti, la 69enne scomparsa di cui non si hanno più notizie dal 23 giugno dell’anno scorso. Nessuna traccia e nessun testimone che abbia potuto fornire informazioni utili. Le ricerche avevano mobilitato forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile: era stato allestito anche un campo base per il coordinamento delle perlustrazioni a Canali. Utilizzati i droni che avevano sorvolato anche la zona di Rubiera paese d’origine della donna. Dal 1 luglio erano poi state sospese le ricerche sul campo ed era stato aperto un fascicolo in Procura senza ipotesi di reato con le indagini e gli approfondimenti affidati al sostituto procuratore Piera Giannusa.
In questi mesi sono stati ricostruiti i rapporti famigliari con le testimonianze dei parenti e degli amici, ascoltato chi l’aveva vista nei giorni precedenti e nelle ultime ore, si sono cercati indizi nella sua abitazione ma non sarebbe emerso nulla di rilevante.
Il fascicolo è dunque stato chiuso e resta un caso irrisolto in attesa di qualsiasi segnalazione per poterlo riaprire.
Quel giorno di giugno Marilena era stata notata da alcuni vicini, uscire di casa la mattina allontanandosi a piedi forse per una passeggiata. Poi più nulla, aveva lasciato in casa il telefono cellulare e le chiavi dell’auto. A dare l’allarme erano stati l’ex marito e il figlio. Del caso si era anche occupata la trasmissione Rai Chi l’ha Visto.
Un anno senza notizie, l’ipotesi resta di un allontanamento volontario una formula spesso utilizzata quando di fatto non si trova nulla, nemmeno il corpo.
Stessa lettura del caso di Marilena Conti, anche per Giovanna Davoli scomparsa una mattina del 14 novembre sempre del 2023 dopo una visita medica all’Ex San Lazzaro a Reggio. Cosa è successo a queste donne uscite di casa una mattina come tante altre, resta ad oggi un mistero.












