REGGIO EMILIA – Ha governato l’Emilia-Romagna per gli ultimi cinque anni e vuole farlo anche per i prossimi Stefano Bonaccini, 53enne di Campogalliano in politica attiva dal 1990. Nel caso il 26 gennaio gli elettori lo confermassero, il suo unico ruolo sarebbe quello – “un onore e un orgoglio” – di presidente dell’Emilia-Romagna, risponde quando gli chiediamo se una vittoria potrebbe aprirgli le porte di incarichi di guida del partito. Sei le liste che lo sostengono Pd, Emilia-Romagna Coraggiosa, Verdi, Volt, +Europa e la lista civica Bonaccini presidente. Due gli avversari principali: l’eventuale scarsa affluenza alle urne e Lucia Borgonzoni candidata del centrodestra. Lavoro la parola d’ordine che indica come prioritaria nei suoi obiettivi. Con la disoccupazione quasi dimezzata in 5 anni, adesso si deve puntare, dice, alla qualità del lavoro e all’abbattimento del precariato…
Stefano Bonaccini è stato della settima puntata de La prova del Candidato, l’ultima prima del voto. Oltre al lavoro, trasporti e ambiente tra i pilastri. E sgombra il campo rispetto alla proposta del centrodestra di privatizzare la metà della sanità regionale: “Vuole dire creare cittadini di serie A e di serie B: io ho un’altra idea. Con me la stragrande maggioranza del servizio sanitario rimarrebbe pubblica”.
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