BOLOGNA – I fondi del PNRR cominciano a fluire nelle casse della Sanità, dando il via a progetti infrastrutturali pesanti quali quello che doterà il Policlinico di tre blocchi nuovi di zecca: dal materno-infantile all’area operatoria, fino ai nuovi poliambulatori, un pezzo di salute pubblica verrà rimesso a nuovo – e piani analoghi prendono corpo nel resto della provincia. Resta un problema, però: servono medici, infermieri, tecnici. Senza di loro, il rischio è che il PNRR eriga muri destinati a rimanere vuoti. La Regione ha provato a compensare in ogni modo, anche assumendo direttamente il personale. L’Emilia-Romagna ha scommesso convintamente sulle case della salute, vantando già circa metà di quelle attive a livello nazionale. Il turnover c’è stato e ora prosegue. Con due priorità assolute: i reparti di pronto soccorso, vero nervo scoperto dell’emergenza attuale, e i medici di base, che la Regione incontrerà già in settimana per colmare le lacune sempre più forti sul territorio.
sanità Regione Emilia Romagna Raffaele Donini Pnrr fondi PnrrLa sanità pubblica oltre il Pnrr: “Non solo cantieri, serve personale”. VIDEO
2 maggio 2022L’allarme dei sindacati, rilanciato dall’assessore regionale alla Sanità Donini: “Le grandi infrastrutture finanziate coi fondi europei resteranno vuote se non si colmano le carenze degli organici”