REGGIO EMILIA – Il 20 aprile, alla presenza delle autorità, riaprirà la Sala Verdi del teatro Ariosto, chiusa da oltre 30 anni. In primis ospiterà una mostra di Fotografia Europea.
“Riaprirla dopo così tanto tempo significa ricongiungere la città con un pezzo della propria storia sociale e culturale”, le parole di Paolo Cantù, direttore della Fondazione I Teatri. Nel marzo del 2021 le telecamere di Telereggio vi avevano portato all’interno del cantiere; i lavori di riqualificazione erano in corso, nonostante tutti i teatri d’Italia fossero chiusi a causa della pandemia.
Ed eccola qui, a un anno di distanza, la nuova Sala Verdi, che sarà inaugurata ufficialmente il 20 aprile alla presenza della autorità. Uno spazio che per decenni è stato al centro della vita politica e culturale di Reggio Emiliae che oggi, dopo trent’anni, torna ad essere protagonista. “La restituiamo alla collettività destinandola come spazio pubblico alla produzione e alla creazione di nuove generazioni di artisti, all’incontro con la collettività attraverso residenze, laboratori, workshop e piccoli spettacoli”, ha aggiunto Cantù.
Un milione e 130mila euro l’importo dei lavori, di cui 500mila finanziati dalla Regione e 430mila dal Comune. Tra 150 e 200 i posti disponibili all’interno della sala, che sarà uno spazio autonomo ma potrà essere anche di supporto ad attività di spettacolo al teatro Ariosto, nella sua funzione originale di Ridotto. Sarà aperta al pubblico dal 29 aprile con la mostra fotografica di Arianna Arcara “A view of Peeping Tom’s La Visita/Triptych” , curata dai Teatri e inserita in Fotografia Europea. Uno sguardo d’autore sul progetto che, lo scorso autunno, aveva portato al Festival Aperto la prestigiosa compagnia belga “Peeping Tom” chiamata a mettere in scena, oltre all’acclamato “Triptych” al teatro Valli, “La Visita”, alla Collezione Maramotti.
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