REGGIO EMILIA – Parte dal nostro territorio il processo di riorganizzazione e la riforma del servizio sanitario alla quale sta lavorando la Regione.
Una Riforma che comincia dal basso, nella quale i territori saranno al centro attraverso la collaborazione dei sindaci interlocutori privilegiati delle esigenze delle comunità. All’incontro della conferenza territoriale socio-sanitaria in Provincia erano presenti il presidente della Regione, Michele de Pascale, l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, il presidente della Provincia e presidente dell’organismo di coordinamento sanitario, Giorgio Zanni, il direttore generale Ausl, Davide Fornaciari, e i sindaci dei comuni reggiani tra i quali il primo cittadino di Reggio, Marco Massari.
Il cammino inizia dall’organizzazione dei distretti e delle strutture, affinché siano più specializzate e capaci di interagire su un’area vasta. La Regione metterà mano alla rete ospedaliera per renderla più efficiente e innovativa, la difesa dei presidi sanitari sul territorio, nessuna chiusura nel reggiano, si va verso un’organizzazione dei medici più funzionale in termini di reperibilità. Potenziato il ruolo delle professioni infermieristiche.
Saranno destinati 200 milioni sul fondo sanitario e 130 milioni sul fondo per la non autosufficienza, L’incremento del fondo sanitario nazionale, ha spiegato De Pascale, non copre gli aumenti in particolare per i farmaci cresciuti del 10% in tre anni.
A pesare sulla spesa sanitaria l’invecchiamento della popolazione: nel 2015 gli over 65 erano il 21% della popolazione; nel 2023 superano il 22%. Aumenta la fragilità e il disagio esistenziale: 561 gli utenti adulti per i servizi psichiatrici nel 1990, nel 2024 sono oltre 11mila. Nel quadro generale i numeri dicono anche che i servizi sanitari ai cittadini sono aumentati tra il 6 e il 7% ma la domanda in continua crescita, pone la sanità in perenne affanno.
Smorzata, poi, la polemica sui rilievi della Corte dei Conti circa la situazione della sanità reggiana nel 2023: erano state recepite le successive osservazioni dell’Ausl e il bilancio era stato approvato in pareggio e senza ripercussioni.
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