REGGIO EMILIA – La giustizia si esercita in nome del popolo italiano, ma sarà così anche domani? E’ la preoccupazione dell’Associazione Nazionale Magistrati, che esprime la sua totale contrarietà al disegno di legge costituzionale del Governo che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Il timore dell’associazione è che questo possa consentire alla politica di insinuarsi nel controllo dell’azione d’indagine dei pubblici ministeri
Tra le azioni possibili, anche uno sciopero della magistratura su cui si esprimerà il prossimo 15 giugno il comitato direttivo centrale dell’associazione. In attesa di decidere le azioni da mettere in campo, la giunta distrettuale dell’Emilia Romagna esprime un giudizio critico anche alle altre novità previste dal provvedimento del Governo: il sorteggio per eleggere i componenti del Csm e la creazione dell’Alta corte disciplinare. Misure che, secondo i magistrati, non servono per rendere la giustizia più veloce e migliore per i cittadini.
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